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Londra 2012, le prime Olimpiadi dell’era Ipad

La prima immagine, la cerimonia d’apertura, conteneva già in sé una delle caratteristiche principali di Londra 2012. A telecamere e macchine fotografiche, gli atleti partecipanti alla sfilata, hanno preferito smartphone e Iphone per portarsi a casa un souvenir delle Olimpiadi. Le prime totalmente 2.0, seguite in diretta dal mondo intero (EMarketer ha calcolato oltre un miliardo di persone)  grazie a app e pagine dedicate, video in streaming, live degli eventi su twitter, condivisioni su Facebook.
 
Non troppo in realtà visti i tanti paletti fissati dal Comitato Olimpico internazionale. Come la regola che vieta ai partecipanti di diffondere immagini e post che leghino le proprie facce e i propri nomi a sponsor personali durante i giochi.
O quella apposita riguardante Twitter: “…i tweet devono essere in prima persona, in un formato stile diario e non giornalistico – ovvero non devono riportare fatti su concorrenti o commenti sulle attività degli altri partecipanti o persone accreditate, o rivelare nessuna informazione confidenziale o privata in relazione ad altre persone e all´organizzazione”. Inoltre è proibito agli atleti postare video. Permesso accordato invece per le foto, purché non scattate nel villaggio olimpico. In questo caso, infatti, è necessario essere autorizzati a condividere le immagini con i propri fan.
 
Ma nonostante questa rigidità, l’argomento Olimpiadi ha riempito le bacheche virtuali di tutto il mondo. Tra i vari social network, Twitter, sicuramente l’ha fatta da padrone. Nove milioni sono stati i tweet durante la cerimonia di apertura mentre nei giorni di gara, manco a dirlo, star assoluta è stato il velocista campione del mondo Usain Bolt, con cifre da record: 2.360 tweet al secondo per lui che è seguito da oltre un milione e 167mila follower. Dopo la vittoria nei cento metri, sul sito di microblogging si sono registrati picchi “da capogiro” e già da pochi secondi dopo la vittoria si contavano più di 100mila messaggi al minuto.
 
I social network celebrano chi vince ma in genere, soprattutto in Italia, demoliscono chi delude. Così, questi mezzi si sono fatti ricordare in questa Olimpiade anche per i tanti messaggi di critica feroce che hanno raggiunto atleti prima osannati come, a casa nostra, Federica Pellegrini e Filippo Magini. Proprio lui dopo questa esperienza ha deciso di cancellarsi da twitter perché popolata da “gente cattiva”.
 


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